mercoledì 2 luglio 2008

American Psycho

Quasi al pari di Cadavere Squisito, American psycho mi ha colpito veramente tanto! Adoro lo stile di Ellis, anche se a volte si perde un pò troppo in descrizioni di cui non ce ne frega niente ma in questo libro sono cmq volute per far notare la superficialità e la voglia del lusso del protagonista e dell'ambiente da lui frequentato.
Patrick Bateman, giovane yuppie di Wall Street è apparentemente il "ragazzo della porta accanto": ventisette anni, un lavoro da 140 mila dollari all'anno, una fidanzata ricca e attraente, una cerchia di amici come lui, folli notti trascorse nei locali più esclusivi di Manhattan, una vita all'insegna del sesso, della trasgressione e della droga.
Le luci, i colori, i suoni, le immagini patinate sono il ritratto dei reaganiani anni '80. Ma la vita del protagonista di American Psycho è scandita da ritmi incalzanti e deliranti, da folli ossessioni: riuscire a prenotare un tavolo al "Dorsia", il ristorante più in frequentato dal suo idolo Donald Trump, ad esempio. Saperne di più sul misterioso "Portafoglio Fisher" gestito dallo scaltro collega Paul Allen. Noleggiare in continuazione, in modo maniacale, la videocassetta del film Omicidio a luci rosse.
E di notte il "ragazzo della porta accanto" si trasforma in un mostro omicida, in un torturatore freddo, metodico e spietato. A tal punto che la routine quotidiana, la vita da favola e gli istinti e le pulsioni più terribili si fondono in un cocktail micidiale.

Ad essere sincera la paranoicità di Bateman un pò mi rispecchia.. uhahuauhauhauhhuahua cazzo questo è grave... diventerò pure io una italian psycho? hiihhiihhihihi

1 commento:

mitsuko ha detto...

Ficata..io ho visto il film ed è davvero ben fatto...anche nel film cè un'attenzione particolare sulle manie del protagonista...sull'aspetto fisico e sulle apparenze della vita!