lunedì 14 luglio 2008

Finchè non cala il buio

Ho appena concluso questo libro di Harris Charlaine, scrittrice americana, che sta venendo pubblicata in Italia per la prima volta. "Finchè non cala il buio" è il primo di una serie vampiresca che vede come protagonista una giovane cameriera, Sookie Stackhouse, in un'epoca nella quale il Governo Americano ha confermato l'esitenza dei vampiri, che finalmente riconosciuti, possono mostrarsi alle persone e "vivere" delle vite normali, con le loro attività e il loro sangue in bottiglia . Sookie Stockhouse fa la cameriera in una piccola cittadina della Louisiana. È una persona tranquilla e riservata, bionda con occhi azzurri che se ne sta per i fatti suoi e non ha amici con cui uscire... non perché non sia graziosa, no, anzi. Il problema è solo che... ecco, Sookie soffre di quella che considera una sorta di 'infermità': è in grado di leggere nella mente della gente, e questo non la rende un soggetto facile con cui avere una relazione. E poi arriva Bill. È alto, bruno, avvenente... inoltre Sookie non riesce a sentire una sola parola di quello che lui sta pensando. Esattamente il genere di uomo che ha aspettato per tutta la vita. Però anche Bill ha un problema: è un vampiro che gode di una cattiva reputazione e frequenta tipi strani, perfino sospettati di efferati delitti. E quando uno dei colleghi di lavoro di Sookie viene ucciso, lei comincia a temere di poter essere la prossima vittima...

Libro veramente carino, leggero e molto scorrevole, l'ideale per l'estate. Prima o poi ordinerò anche il seguito dal titolo "Morti viventi" il secondo della serie tradotto in italiano.. Ma prima voglio dedicarmi ad una lettura decisamente piu potente e un poco più macabra.. ve ne parlerò nei prox post :)

mercoledì 2 luglio 2008

American Psycho

Quasi al pari di Cadavere Squisito, American psycho mi ha colpito veramente tanto! Adoro lo stile di Ellis, anche se a volte si perde un pò troppo in descrizioni di cui non ce ne frega niente ma in questo libro sono cmq volute per far notare la superficialità e la voglia del lusso del protagonista e dell'ambiente da lui frequentato.
Patrick Bateman, giovane yuppie di Wall Street è apparentemente il "ragazzo della porta accanto": ventisette anni, un lavoro da 140 mila dollari all'anno, una fidanzata ricca e attraente, una cerchia di amici come lui, folli notti trascorse nei locali più esclusivi di Manhattan, una vita all'insegna del sesso, della trasgressione e della droga.
Le luci, i colori, i suoni, le immagini patinate sono il ritratto dei reaganiani anni '80. Ma la vita del protagonista di American Psycho è scandita da ritmi incalzanti e deliranti, da folli ossessioni: riuscire a prenotare un tavolo al "Dorsia", il ristorante più in frequentato dal suo idolo Donald Trump, ad esempio. Saperne di più sul misterioso "Portafoglio Fisher" gestito dallo scaltro collega Paul Allen. Noleggiare in continuazione, in modo maniacale, la videocassetta del film Omicidio a luci rosse.
E di notte il "ragazzo della porta accanto" si trasforma in un mostro omicida, in un torturatore freddo, metodico e spietato. A tal punto che la routine quotidiana, la vita da favola e gli istinti e le pulsioni più terribili si fondono in un cocktail micidiale.

Ad essere sincera la paranoicità di Bateman un pò mi rispecchia.. uhahuauhauhauhhuahua cazzo questo è grave... diventerò pure io una italian psycho? hiihhiihhihihi