mercoledì 3 settembre 2008

Oppure No... Alessandro Bono, chi se lo ricorda?

Sanremo 1992. Avevo 7 anni e mi ricordo benissimo di questo ragazzo che partecipò al Festival di Sanremo del 92.. Dopo 3 mesi morì di aids.. Ascoltate attentamente il testo di questa canzone.. un ragazzo consapevole di star per morire ma che si è vissuto ogni attimo di vita senza mai buttarsi giu!

"ogni giorno che va via è un quadro che appendo"


15 commenti:

mitsuko ha detto...

Ehm nn riesco a cogliere il significato profondo di questa canzone..forse perchè ha tutta l'aria di essere una cosa costruita a tavolino per creare un pò di sano scandalo san remese...non credo nella spettacolarizzazione del dolore tanto meno della malattia o della morte...ci sono cose che sono talmente personali e profonde che cantante su un palco sembrano ridicole e grottesche...poi per carità ognuno è libero di fare quello che vuole mah nn sò a mè queste cose non mi commuovono..tanto meno mi deprimono! se avessero voluto fare qualcosa per sensibilizzare la gente al problema dell'aids avrebbero potuto usare parte del budget del festival per fare delle trasmissioni di informazione...invece queste cose che nascono e si dimenticano appena si spegne la televisione le trovo un pò inutili e ridimenzionano il problema..o semplicemente sono io che mi trovo in avversione con tutto quello che a a che fare con la liguria san remo in primis!!!

mitsuko ha detto...

ho dimenticato un h alla fine...GH

Liv ha detto...

chai ragione ma cmq nn penso l'abbiano pagato x andare al festival gh
xò bo a me aveva fatto effetto xchè me ricordo proprio quel periodo ed ero na gagna immensa gh
cmq li nn l osapeva nessuno che lui fosse malato eh, l'aveva tenuto nascosto e questo è da ammirare xchè non voleva far pena a nessuno cosa che invece mo la gente nn aspetta altro che essere compatita gh

mitsuko ha detto...

Mi voglio cambiare il cognome in Mitraaaaaaaaaaaa
Mark Mitra
marò che fikataaaaaaaaaaaa!!!

Liv ha detto...

huahuhuahuahuahua fikataaaaaaaaaa
domani notte neraaaaaaaaaaaaa

mitsuko ha detto...

Fikata la notte nera!! andiamo a fà i kakkotici

Anonimo ha detto...

Poverino cmq...tra l'altro la canzone è cantata male e stonata quindi a meno che lui non sapesse cantare (cosa che dubito, altrimenti non fai il cantante!), probabilmente in quel momento era lì che soffriva e pativa per la malattia..cmq ha fatto benissimo ad andare a Sanremo, per lo meno è morto con la dignità di avere seguito i suoi sogni fino all'ultimo, è morto senza rimpianti.

Gisy ha detto...

Merda se era stonato...era meglio da inciso...

Anonimo ha detto...

Era il 1994 (nel '92 aveva cantato in coppia con Mingardi "Con un amico vicino"), dopo soli tre mesi Alessandro Bono sarebbe morto di AIDS. Quando cantò questa canzone sul palco di Sanremo nessuno sapeva della sua malattia ormai allo stadio terminale, e sia la critica che il pubblico lo attaccarono duramente proprio per le stonature. Ha affrontato la malattia con dignità, senza voler essere considerato il "poverino" di turno da quelli che se ne fregavano di lui.
Era e rimarrà un grande.
"Ogni giorno che va via è un quadro che appendo... mi piace vivere..."

Greta

Anonimo ha detto...

Beh,a differenza di critica e pubblico,non so perchè,ma a 16 anni (l'età che avevo quando ascoltai questa canzone),capii subito che oltre la bellezza del testo e della melodia,c'era una sofferenza che non poteva essere attaccata dalle sue stonature!sono arrivato in questo blog cercando di ascoltare la canzone!Grazie,il nodo in gola purtroppo c'è..ogni volta che l'ascolto!

Anonimo ha detto...

secondo me era il 94

Anonimo ha detto...

Alessandro Bono orì nel 1994, 3 mesi dopo la esibizione a San Remo. Quindi è morto nel 1994 e non nel 1992.
Nel '92 esordì a Sar Remo. Nel '94 fu la seconda volta. Aveva talento da vendere

Anonimo ha detto...

Alessandro esrdì a SanRemo nel 1987 con "Nel mio profondo fondo". Ci tornò altre due volte, nel 1992 in coppia con Mingardi, e nel 1994 con "Oppure no", poco prima di morire, il 15 Maggio del 1994, appunto.
A SanRemo nessuno sapeva della sua condizione di malato terminale. Né che lo criticava per le stonature (ad Alessandro avevano asportato un polmone, l'anno prima, per un tumore) né chi lo prendeva bonariamente in giro per le lampade e il trucco esagerato usato per mascherare i segni. Quindi difficilmente questa canzone è una spettacolarizzazione del dolore, tanto più che fino all'ultimo Ale non ha voluto che si sapesse niente della sua condizione, e non per vergogna (chi gli stava vicino, gli amici veri etc. sapevano tutto e lui non si è mai nascosto, non ha mai nascosto nulla), ma proprio per evitare il "pietismo".
E sì, aveva talento da vendere. E sapeva toccare le anime

Elena Brescacin ha detto...

Sì, era il 1994 quando Alessandro Bono è andato a sanremo con "oppure no"; i dottori gli avevano sconsigliato di andare, proprio per le sue condizioni, lui ha dimostrato coraggio ad andare là davanti a tutti nonostante -e credo lo sapesse benissimo- non poteva assicurare performance vocali di grande spessore.
Tra l'altro, per quel che ricordo -avevo 14 anni- si portò sul palco una gomma da masticare, proprio per evitare l'eccessiva salivazione, e Pippo Baudo gli fece una filippica infinita...
Ha avuto sicuramente coraggio ad andare così, ma in qualche modo ha offerto il fianco alle critiche pesantissime che ha avuto dopo. Sia di chi pensa alla spettacolarizzazione del dolore -che non era sua intenzione fare- sia a chi gli ha detto stonato.
La stonatura c'era, ma non era dovuta certo a scarse capacità.

Car ha detto...

Bravissima Elena, hai descritto proprio la realtà degli ultimi mesi di vita di Alessandro.il testo è bellissimo, ma non è stato subito compreso perché tutti ignoravano la sua condizione.per me Alessandro è stato un cantante fantastico e probabilmente nell'animo lo era ancora di più .le parole di oppure no sono commoventi, ogni volto che le ascolto mi viene un nodo in gola